All’ombra della Cattedrale – Da Pargny-Filain a Châlons

Colui che cammina tra i prati dello Champagne
a mezzogiorno, in autunno,
quando le foglie appaiono come l’oro,

la vede avvicinarsi
come una grande montagna nella pianura,
dall’alba radiosa fino alla fine del giorno,
più vicino cresce
per chi va in tutto il paese.
Quando alte torri gettano
la loro cappa ombrosa
sulla sua strada, lui entra,
dove la pietra solida è scavata in profondità
da tutti i suoi secoli di bellezza e di preghiera.

Da La Cattedrale di Rheims
di Emile Verhaeren

 

Bonjour à tous!

Innanzitutto ci associamo alle celebrazioni del World Environment Day, ai cui principi Man on the River si ispira, sperando di portare il nostro piccolo contributo al futuro.

Riprendiamo il nostro racconto da Pargny-Filain, dove ci fermiamo ancora un giorno ad ammirare gli spettacoli della Compagnie Isis.

Fine si intratterrà un po’ di più per portare a termine un video su Magali, una di loro. Guardatelo alla fine di questo racconto, è molto meglio di mille parole.

Da Pargny, Bruno ed io partiamo di buon mattino per Reims. I paesaggi sono molto belli: incontriamo un nuovo tunnel, a Braye, dove entriamo indisturbati. Dentro piove, roccia viva, una peniche minacciosa che ci segue da lontano (e non è bello..).

Dopo due chilometri vediamo stagliarsi in controluce una sagoma che ci attende. Con sguardo severo e poche parole ci intima di accostare e poi, dopo un bel po’, veniamo a scoprire il motivo. A remi non si può passare sotto il tunnel.

Il permesso della VNF non arriva e io mostro nella cabina del signor Michel Marteau la mail che ho inviato nella sede di Lille. Da un deciso “No” passiamo ad un “Ni”, e poi dopo una telefonata con risate (non capita tutti i giorni di avere due matti che a remi vanno ad Istanbul) ad un “Sì” aperto e complice della nostra follia.

Anzi, l’incontro con Monsieur Marteau si tramuta in una bella intervista nella quale ci spiega sia la complessità del tunnel (nel quale purtroppo nell’800 persero la vita 17 persone per una immissione accidentale di gas tossico), sia la gestione delle chiuse e del flusso dell’acqua che viene prelevata dall’Aisne e da un bacino artificiale. Che lavoro pazzesco!

Ripartiamo e chiusa dopo chiusa (siamo quasi arrivati a 100!), metro dopo metro, arriviamo a Berry-Au-Bac appena in tempo prima della che l’ennesima chiusa venga sbarrata. Incontriamo la guardiana che ci offre un chilo di meravigliose fragole, che mangiamo in pochi minuti. Oggi abbiamo percorso contro vento più di 30 km e siamo un po’ stanchi: dormiamo benissimo in un bacino di manovra delle Paniche.

Al mattino verso le 8 partiamo verso Reims dove arriveremo alle 5 di pomeriggio. Anche qui incontriamo paesaggi molto dolci, acqua pulita, limpida e molti pesci. Anche un daino, aironi cinerini, centinaia di anatre e nutrie.

L’arrivo a Reims è buffo. Il canale corre in pieno centro tra due strade ad alto scorrimento: un casino d’inferno. Tutti ci guardano come se fossimo marziani (o umani…) e, paradosso in mezzo a questo bailamme, incontriamo la prima barca a remi: due ragazzi su un’armo da canottaggio.

 

Bruno indossa i panni dell’uomo mascherato, si deve proteggere il viso dal sole. È brasiliano, da loro il solo c’è raramente… questo è noto, quindi la pigmentazione è scarsa. A Reims ritroviamo prima Fine e poi Paolo, il regista del documentario, con conseguente sovraffollamento sia su Clodia sia su Serena, la barca per le riprese: vita intensa.

Reims, capitale della regione dello Champagne, è molto bella e pulita. Jean de La Fontaine ne disse: “Non esiste città che preferisca a Reims: è l’ornamento e l’onore della Francia”.

Abbiamo scoperto che il suo nome deriva da “Remo”, ma purtroppo non come quello che usiamo su Clodia, bensì dal Remus fratello del fondatore di Roma!! Secondo la leggenda (ovviamente) di origine romana, Remo fondò la città e diede il suo nome al primo popolo della zona, i Remi. Ancor oggi gli abitanti si chiamano Rémois.

Reims ha ben quattro monumenti dichiarati patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, ma il più impressionante di tutti è senza dubbio la Cattedrale di Notre-Dame, probabilmente la più bella cattedrale gotica del mondo, che ha visto le incoronazioni di ben 25 re di Francia (tra cui quella di Carlo VII, promossa da Giovanna D’Arco).

Tra storia ed arte, c’è anche un bellissimo tram senza fili, il contatto è per terra. Stiamo attenti a non prendere la scossaaaaaaa!!!

Il giorno successivo ripartiamo verso Châlons. Champagne puro ora, inteso come regione! I vitigni, i paesini sulle colline… e noi ancora non abbiamo bevuto nemmeno un bicchiere. Siamo Spartani, non Ateniesi.

La tappa è molto dura, resa difficile dal vento contrario. Fortunatamente ci consoliamo con delle fragoline di bosco raccolte direttamente sulla riva, restando a bordo di Clodia. Sudore e fragole!!

Alle 18:30 le chiuse… chiudono. Noi ci troviamo in un bellissimo bacino di manovra con belle barche e due donne che ci salutano. Invertiamo la rotta e le avviciniamo per salutarle.

Passeremo, in breve, una delle più belle serate del nostro ricco viaggio. Siamo a Port de Vaudemanges, dove vive un piccolissima comunità di “liveaboard” che in un ambiente perfetto hanno scelto di restaurare vecchie barche e uscire dalla convenzione di una casa. Sembrano più felici.

Isabelle, giudice, ci accoglie e ed in breve mettiamo su una cena collettiva con amici che piano piano arrivano e si aggiungono.

Uno di loro, Maddy Lecyn, ha restaurato una paniche appartenente a Serge e Isabelle, ed ha realizzato uno studio di registrazione, luogo di incontri con il quale sta per intraprendere un viaggio in Europa per portare artisti, musica e bellezza. Il suo sito è www.nadboat.com.

Chapeau!! Vai Maddy.

A bordo James prepara alcuni gamberi in maniera sublime e Paolo, a bordo di Serena, improvvisa una spaghettata (si era portato da casa la materia prima, da buon Italiano all’estero) per 10 persone. In una barca di 5.74 mt vi assicuro che non è facile.

La cena è ricca e dolce, la musica bellissima, e la natura fa il resto. Io crollo e mi congedo abbastanza presto dagli altri per ritirarmi in tenda, dove dormo 11 ore filate.

Al mattino sembra di conoscere vecchi amici e ripartire è un po’ triste. Vi sembrerà strano ma a noi sembra di andare troppo veloci. Tutto quello che vediamo, che proviamo, tutti i personaggi interessanti e curiosi, meriterebbero molto più tempo.

Ma, è così, e mi ricordo le parole del mio maestro Bernard Moitessier (grande, insuperato maestro di navigazione e di vita, uomo libero e saggio): “non lasciare che la mano del tuo amico si scaldi nella tua”.

È ora di andare, di provare, di vivere il viaggio. E di lasciare Clodia scivolare sulle acque verso Istanbul.

Facciamo 26 km al mattino con vento a favore e otto chiuse in 8 km, mentre al pomeriggio 18 km e due chiuse con vento contrario.

A Châlons-en-Champagne troviamo l’ennesima chiusa sbarrata e dormiamo in un canale secondario vicino a una bella barca olandese in restauro. Da Châlons, seduto sotto una lapide che ricorda come qui risiedette per un breve periodo Giovanna d’Arco, vi saluto.

A bientôt! Nel frattempo ecco il video di fine sulla Compagnie Isis.

 

I fuori orario da Jasmine Lane

L’Avventura di Francesco

Francesco Cappelletti, il primo ospite di “Man on the River”, ci ha inviato le sue impressioni sull’esperienza vissuta:

“Essere ospitato da Giacomo a bordo di Clodia è stato per me un onore e un grande piacere.

Da amante della vela e di tutto ciò che concerne il vivere sull’acqua ho goduto delle intere giornate passate ai banchi a spingere Clodia o a settarne le vele con precisione. Ma quello che ho davvero apprezzato di questa esperienza è il valore umano con cui sono entrato in contatto. Giacomo, Bruno e Josephine sono persone fantastiche. Sono amichevoli, coinvolgenti, affiatate.

Amo questo Progetto. Considero le idee alla base di esso universalmente valide ed auguro a Clodia un glorioso arrivo al Corno d’Oro. Buon vento all’equipaggio!”

Grazie Francesco e a presto!

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3 Responses to “All’ombra della Cattedrale – Da Pargny-Filain a Châlons”

  1. Giacomo scrive:

    Grazie Francesco,

    l’onore è stato nostro e tu ci hai regalato attenzione, bellezza ed energia.
    Ti aspettiamo a presto.
    Ed i tuoi Lactobacillus Bulgaricus crescono e producono meraviglioso yogurth che io mi sbafo, spesso di nascosto.
    Un abbraccio

  2. Valerio scrive:

    Vi ho sentito su Caterpillar alla radio ieri! Grandi ragazzi vi ammiro molto e allo stesso tempo vi invidio per questa fantastica esperienza!

    Continuate così!

  3. daniele scrive:

    bellissimo viaggio, tanta invidia e un grande in bocca al lupo!!!

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