Sono rimasto a Golubac, con Anna e Leon, per sette giorni. Sono stati sette giorni di vento e di bellezza. Golubac è un piccolo paradiso.
Piccolo paese, circa 2.000 abitanti, ed il Danubio che si allarga fino a formare un lago largo quasi 7 km e lungo 10. Questo è il risultato della costruzione della chiusa Derdap, o Portile de Fier o Iron Gate o Eiser Tor. In italiano, “Porte di ferro”. Una volta qui il fiume era davvero duro: rocce, corrente folle e paura. Ora non più
Quando chiudi una gola l’acqua sale e così con 32 metri d’acqua in più si forma questo lago. Certo non è buono per l’ecosistema, ma siccome non tutto il male viene per nuocere ecco che la navigazione si semplifica. Si crea energia e i velisti arrivano.
Qui ne incontriamo di straordinari, come 5 ragazzini della squadra nazionale serba di classe Optimist, forse la barca a vela più semplice e geniale della storia. Questi campioncini mi fanno sentire un incapace. Per ben tre volte tento di passare la strettoia del castello dove la Koshava aumenta fino a 30 nodi (circa 60 km/h) e le onde che crea contro la corrente sono esattamente quelle che Clodia teme di più. Corte e ripide. (continua…)