Il viaggio ricomincia! Partiamo da Venezia alla volta dell’Ungheria, con Anna e Leon, facendo tappa a Tarvisio per condividere un passaggio in auto da Alessandra, la sorella di Anna. Le bellissime cime sono ancora piene di neve, in particolare il Mangart.
All’alba ci fermiamo ai laghi di Fusine per dare un bacio all’acqua: un sogno.
Mi dicono che quest’acqua poi va a confluire nella Drava, un affluente del Danubio: non ho ancora trovato il tempo di controllare, ma sarebbe bellissimo!
Arrivati a Budapest il primo inconveniente: la frizione si rompe!
La gentilezza infinita dei nostri amici Laszlo, Joseph e Imre ci viene in aiuto ancora una volta, sottoforma di un carro attrezzi che arriva veloce. Poi tonnellate di aiuto, affetto e attrezzi.
Clodia ha passato l’inverno nel piazzale della fabbrica di Laszlo. E’ lì, pronta, anche se un po’ bagnata dentro da infiltrazioni della neve.
Per la prima volta in vita mia dormo quasi abbracciato al parafango anteriore di una vecchia Pannonia, in restauro, una moto storica che Laszlo restaura con passione. Ci ospita nel suo ufficio-officina, proprio sopra il piazzale dove Clodia ha riposato. (continua…)